La Medicina alla luce del Corano e della Sunna
Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo
Aspetti della Medicina Profetica
dal libro “La Medicina alla luce del Corano e della Sunna”
di A. Taha
La medicina clinica
L’uomo si è sempre preoccupato per la sua salute, ma il concetto di malattia è evoluto nel
corso delle epoche. Nell’antico Egitto, la mitologia era associata alla salute. La maggior
parte dell’antica medicina egizia era fondata sulla superstizione e i riti magici. La malattia
veniva giustificata con l’influenza dei cattivi spiriti che castigavano le azioni negative.
La cura dei pazienti veniva effettuata al tempio ed era amministrata dai sacerdoti. Tali
pratiche si perpetuarono anche nelle epoche Greca e Romana. Nonostante alcuni progressi,
la medicina greco-romana restava viziata da numerose superstizioni. A Roma, i malati
erano fatti restare nei templi durante la notte perché vi sognassero e fossero, in tal modo,
“guariti”.
L’Europa Cristiana seguì lo stesso cammino. Per la Chiesa, il fatto di curare un malato o di
chiedere un consiglio medico era contrario alla volontà di Dio. Tale concetto prevalse fino
al sedicesimo secolo.
La medicina nell’Arabia pre-islamica partiva dagli stessi principi ed era basata sulla
stregoneria e l’astrologia. Per tutto questo periodo, la medicina razionale era una rarità.
L’arrivo dell’Islam introdusse un nuovo concetto concernente la malattia e la salute.
L’Islam, come modo di vita completo, prese in conto tutti i domini importanti della vita
umana, ivi compresa la salute. Inoltre, vietò la stregoneria e l’astrologia, aprendo così il
cammino al regno di una scienza medica razionale, in cui il fattore spirituale conservava
però tutta la sua importanza.
La salute, nella prospettiva islamica, ha un aspetto Divino. La salute è un deposito che ogni
Musulmano deve utilizzare per il proprio sviluppo e per quello della sua religione e della
sua comunità. La malattia è una deviazione dalla norma, è la rottura dell’equilibrio, ma è
curabile. Si deve, perciò, cercare un rimedio, anche se quest’ultimo non sempre è
disponibile. Il Profeta Muhammad (sallaAllahu ‘alayhi waSallam) disse: “Allah (SWT)
non ha inviato alcuna malattia senza fornire un rimedio. Il rimedio è
conosciuto da alcune persone, mentre altri lo ignorano” (Ahmad).
Un Musulmano deve sempre chiedere ad Allah (SubhanaHu waTa’ala) una buona salute,
ma deve dar prova di pazienza quando contrae una malattia. Un paziente non deve subire
alcun rimprovero a causa della sua malattia:
Non ci sarà colpa per il cieco, né per lo storpio, né per il malato… Corano XXIV. An-Nûr, 61
La malattia può esentarlo da una parte dei suoi doveri religiosi; ed è un’espiazione dei suoi
peccati. Il Profeta (s) disse: “Tutto ciò che affligge il Musulmano, che si tratti della
malattia o di qualcos’altro, gli vale da parte di Allah (SWT) la remissione di
una parte dei suoi errori, così come un albero perde alcune delle sue foglie”
(Bukhârî e Muslim).
Sarà ricompensato per le buone azioni che ha compiuto prima di ammalarsi. Il Profeta (s)
disse: “Quando un uomo è malato o in viaggio, le buone azioni che compiva
quando era a casa sua o in buona salute gli saranno accreditate” (Bukhârî).
L’aspetto sociale che circonda la malattia non è trascurato. E’ un dovere, per i Musulmani,
quello di visitare gli ammalati, e soprattutto gli incurabili che devono essere confortati con
parole ed atti benevoli. Il Profeta (s) disse: “Quando visitate un invalido, esprimete
la speranza che egli vivrà a lungo” (Ibn Majah).
La terapeutica
Allah (Gloria a Lui, l’Altissimo) è Colui Che guarisce, ma il medico e la scienza medica
rappresentano i mezzi: