“Perché i musulmani credono in Gesù: Un profeta speciale per l’Islam”#islam #corano #gesu

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Gesù è una figura importante anche nell’Islam, dove è conosciuto con il nome di ‘Īsā ibn Maryam (Gesù figlio di Maria). Sebbene il Cristianesimo e l’Islam abbiano interpretazioni diverse sulla sua identità e missione, il Gesù storico è riconosciuto e descritto in numerosi testi islamici, principalmente nel Corano e negli ḥadīth (detti del Profeta Maometto). Ecco un’analisi dei principali punti e dei testi che hanno influenzato la figura di Gesù nell’Islam:




1. Gesù nel Corano

Nel Corano, Gesù è presentato come un profeta, un messaggero di Dio, e non come il Figlio di Dio. I principali riferimenti includono:

Annunciazione e nascita miracolosa: La nascita verginale di Gesù è descritta in Sura 19 (Maryam) e in Sura 3 (Al-Imran). Maria (Maryam) riceve l’annuncio dell’angelo Gabriele, simile alla narrazione cristiana.

Ruolo di profeta: Gesù è uno dei principali profeti dell’Islam, inviato per guidare i Figli di Israele con un messaggio di monoteismo. Viene chiamato al-Masih (il Messia), ma senza connotazioni divine.

Miracoli: Il Corano attribuisce a Gesù molti miracoli, come guarire i malati, dare la vista ai ciechi e risuscitare i morti (Sura 5:110). Si distingue per il miracolo di creare un uccello dall’argilla, che non compare nei Vangeli canonici ma in testi apocrifi come il Vangelo dell’Infanzia di Tommaso.

La non crocifissione: L’Islam nega che Gesù sia stato crocifisso, affermando che un altro uomo (forse Giuda) è stato fatto sembrare tale (Sura 4:157-158). Gesù sarebbe stato innalzato direttamente in cielo.

Il ritorno di Gesù: Nell’escatologia islamica, Gesù ritornerà sulla Terra prima del Giorno del Giudizio per combattere l’Anticristo (Dajjal) e stabilire la giustizia.





2. Gesù negli ḥadīth

Gli ḥadīth arricchiscono la figura di Gesù con dettagli aggiuntivi, specialmente riguardo al suo ruolo escatologico. Alcuni ḥadīth descrivono:

Il suo aspetto fisico: Gesù è descritto con una carnagione rossiccia, capelli lisci e mediamente lunghi.

Il suo ritorno: Discenderà presso la Moschea di Damasco, sconfiggerà il Dajjal e instaurerà la pace, vivendo sulla Terra per altri 40 anni.





3. Influenze da testi apocrifi ed eretici

La figura di Gesù nell’Islam sembra aver attinto anche da tradizioni cristiane non canoniche e da testi apocrifi:

Vangeli apocrifi: Il Vangelo di Giacomo e il già citato Vangelo dell’Infanzia di Tommaso contengono racconti sull’infanzia di Gesù, come i miracoli compiuti da bambino, che hanno paralleli nel Corano.

Tradizioni gnostiche: Le interpretazioni sulla non crocifissione di Gesù e sull’idea che un altro sia stato crocifisso al suo posto trovano riscontro nel pensiero gnostico e in testi come il Vangelo di Barnaba (un’opera medievale controversa, vicina all’Islam).

Ebioniti e altre sette giudeo-cristiane: Questi gruppi, che negavano la divinità di Gesù e sottolineavano la sua umanità e il suo ruolo profetico, potrebbero aver influenzato la teologia islamica.





4. Parallelismi e differenze con il Gesù storico cristiano

Parallelismi: Il Gesù islamico e quello cristiano condividono elementi come la nascita verginale, i miracoli e il ruolo messianico.

Differenze: Il Cristianesimo sottolinea la divinità e la resurrezione di Gesù, che sono negate nell’Islam. Per i musulmani, Gesù è completamente umano e un servitore di Dio.





5. Fonti principali

Corano (Sura 3, 4, 5, 19)

Raccolte di ḥadīth, come quelle di Bukhari e Muslim

Vangeli apocrifi, come il Vangelo di Tommaso e il Vangelo di Barnaba (quest’ultimo però non considerato autentico né dai cristiani né dagli storici)

Tradizioni giudeo-cristiane dei primi secoli.





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